Articles by Anonymous User

Bosnia: anche l'ex generale Halilovic vola a l'Aja

27/09/2001 -  Anonymous User

E' partito per l`Aja Sefer Halilovic, il Ministro per i profughi in Bosnia Erzegovina in carica, che nel 1993 ricopriva la funzione di comandante dell'Armata Bosniaca

Croazia: Sanader e Seks nuovi sospettati dal Tpi?

27/09/2001 -  Anonymous User

Secondo quanto pubblicato dal quotidiano Slobodna Dalmacija del 15 settembre scorso, un testimone bosniaco presentatosi a L'Aja, avrebbe rilasciato dichiarazioni che accusano alcune personalità politiche croate - tra quali gli attuali presidente e vicepresidente dell' HDZ, Ivo Sanader e Vladimir Seks - di genocidio, per avere dirette responsabilità nell'uccisione di civili bosniaco-musulmani attuate dalle forze croate in Erzegovina. Ivo Sanader non ha voluto commentare le accuse a lui rivolte, delegando la segreteria del partito a rispondere sulla questione. E la segreteria ha risposto immediatamente con un comunicato, in cui viene dichiarato che le personalità sospettate parteciparono all'incontro avvenuto a Medjugorije nel 1993 con i comandanti delle unità paramilitari croato-bosniache, solo perché "spinti da buone intenzioni". Al contempo, sui quotidiani si sta dibattendo anche di altri processi in corso, tra i quali quello contro gli accusati per il massacro di Lika avvenuto nel 1991. A questo proposito, su Vjesnik del 17 settembre è apparso un commento in cui si sottolinea che le autorità statunitensi sono molto soddisfatte del fatto che tale processo si stia svolgendo a Rijeka - quindi sul suolo croato - anziché a L'Aja. Perché in questo modo l'ambasciatore americano Warren Zimmerman allora di stanza a Belgrado, non si troverà nella condizione di dover rispondere di fronte ad autorità giudiziarie internazionali sul ruolo degli Stati Uniti nella preparazione della guerra. E quindi non si approfondirà il ruolo di collegamento del principale imputato nel processo di Fiume - Tihomir Oreskovic - che rientrò nel paese alla vigilia degli scontri armati dopo esser stato negli anni ottanta un collaboratore dell'FBI, ma anche il ruolo degli agenti americani nell'attacco terroristico realizzato nell'autunno del 1991 contro il museo della Chiesa serba ortodossa di Zagabria.
Il processo di Fiume, ricominciato proprio il 17 settembre, vede gli imputati accusarsi vicendevolmente. Come scrive Novi list del 18 settembre, durante l'udienza l'ex generale Norac ha persino colpito con un pugno l'ex colonnello Oreskovic, accusandolo di essere responsabile del rallentamento del processo.

Bosnia: il dopo New York richiede la revisione dei passaporti bosniaci

27/09/2001 -  Anonymous User

Dopo l'attacco terroristico di New York preoccupa la questione dei cittadini stranieri di religione musulmana che si erano arruolati tra le file dei gruppi di Mujahedin presenti in Bosnia durante la guerra, e ai quali era stato rilasciato il passaporto bosniaco. Il dubbio che alcuni terroristi vicini a Osama Bin Laden siano in possesso di questi passaporti, ha spinto le autorità locali ad avviare un controllo di tutti i documenti validi per l'espatrio rilasciati a cittadini stranieri dal 1992 in poi. Già il 15 settembre il portavoce delle Nazioni Unite per la regione di Banja Luka e di Bihac - Alun Roberts -aveva annunciato di aver suggerito a tutte le sedi UN e OHR - Ufficio dell'Alto Rappresentante per la BiH -
di seguire il controllo delle procedure seguite dagli organi competenti per il rilascio dei passaporti dal 1996 ad oggi. Roberts ha sottolineato che è molto importante irrigidire i controlli, soprattutto in Federazione dove oggi risiede la maggior parte dei cittadini bosniaci di religione musulmana (Glas Srpski, 15 settembre). La risposta delle autorità bosniache non si è fatta attendere. Il Ministro degli Esteri - Zlatko Lagumdjija - ha dichiarato che è stata costituita un'apposita commissione che si occuperà dell'indagine. Egli ha inoltre confermato che un certo numero di soldati mercenari provenienti da paesi islamici aveva ottenuto il passaporto bosniaco ai tempi in cui combattevano a fianco dell'AbiH (Armata Bosniaca) e che alcuni di essi erano in collegamento con centri terroristici islamici (Nezavisne Novine, 21 settembre).

Insieme in Europa

26/09/2001 -  Anonymous User

Il sindaco di Sarajevo incontra l'ambasciatore jugoslavo a Roma

Macedonia: terminato il 'Raccolto', in arrivo la 'Volpe'

26/09/2001 -  Anonymous User

Come da programma, dopo un mese esatto dal suo inizio l'operazione della NATO denominata "Essential Harvest" (Raccolto essenziale), giunge al termine. L'annuncio della conclusione della missione è stato fatto dal segretario della NATO George Robertson, che con parole di soddisfazione ha dichiarato che l'obiettivo dell'Alleanza Atlantica in Macedonia è stato raggiunto e addirittura superato. Secondo i piani della Nato infatti i guerriglieri avrebbero dovuto consegnare 3.300 armi, mentre ne sono state raccolte finora 3.381. Robertson ha espresso ottimismo al suo arrivo all'aeroporto di Skopje, dichiarando che "in Macedonia è tornata la pace e questo nonostante pochi mesi fa il paese fosse sull'orlo della guerra civile". Rilanciando la partita ai politici macedoni, il segretario generale ha ribadito inoltre che i ribelli albanesi hanno mantenuto i patti circa la consegna della armi, "adesso tocca ai politici fare altrettanto, ratificando in parlamento le riforme". La ratifica delle bozze dei 15 emendamenti costituzionali che assegnano maggiori diritti alla minoranza albanese sono stati approvati lunedì durante la seduta del Parlamento. Tuttavia una certa preoccupazione riguarda ancora la possibilità che non venga approvata la versione finale degli emendamenti, rimandando la questione ad un referendum. Infatti, in questa prima fase del processo di approvazione delle modifiche costituzionali è stato necessario che solo la metà relativa dei deputati votasse a favore, mentre successivamente la maggioranza dovrà essere di almeno due terzi dell'Aula. Esplicitamente contro la possibilità di indire un referendum per approvare gli emendamenti costituzionali, si erano espressi già qualche giorno fa sia il capo della diplomazia europea Solana che il ministro degli esteri italiano Ruggiero.
Nella giornata di oggi dovrebbero definirsi i compiti e le linee operative della nuova missione della NATO in Macedonia, e ci si aspetta che il via venga dato dai ministri della difesa in riunione oggi a Bruxelles, dopo che il Consiglio Atlantico ieri ne ha posticipato il nulla-osta. La missione si chiamerà "Amber Fox" (Volpe ambrata) e supporterà per i prossimi mesi le operazioni dei 120 osservatori dell'OSCE presenti sul territorio, così come avrà il compito di scortare i rifugiati che rientrano alle loro abitazioni, mentre la sicurezza verrà affidata alle forze di polizia macedoni, che nel frattempo dovranno riformarsi sulla base dell'effettiva composizione etnica del paese.
La Germania, che guiderà il comando delle operazioni, la Francia e l'Italia hanno già dato piena disponibilità all'impiego delle proprie truppe per la nuova missione.

I Balcani e l'Europa: integrazione o nuovi muri?

25/09/2001 -  Anonymous User

In preparazione della Marcia della Pace Perugia-Assisi, promosso da Regione Umbria, Comune di Perugia,Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace, Consorzio Italiano di Solidarietà, Tavola della Pace, mercoledì 10 ottobre si terrà a Perugia anzichè ad Ancona come a suo tempo annunciato, il convegno organizzato dal Consorzio Italiano di Solidarietà in collaborazione con l'Osservatorio sui Balcani: l'appuntamento sarà di rilievo con la partecipazione di parecchi intellettuali, politici, esponenti di movimenti e gruppi della società civile dei Balcani.

Aprire l'Europa, non chiuderla

24/09/2001 -  Anonymous User

I Sindaci di Roma e Sarajevo hanno presentato oggi in Campidoglio un Appello per l'integrazione della regione balcanica nell'Unione Europea.

Macedonia: dialogo a Skopje

24/09/2001 -  Anonymous User

..."Gli albanesi e i macedoni in Macedonia vinceranno la battaglia solo se saranno abbastanza coraggiosi per guardare se stessi allo specchio. Per vedere non cosa gli altri hanno fatto a loro, ma bensì per vedere cosa loro hanno fatto agli altri...".

L'Europa oltre i confini

24/09/2001 -  Anonymous User

Il discorso tenuto dal sindaco di Roma Walter Veltroni alla presentazione dell'Appello "L'Europa olre i confini". Roma, Sala della Protomoteca (24.09.2001)

L'adesione di Margherita Cogo, Presidente della Giunta Regionale

24/09/2001 -  Anonymous User

Anche Margherita Cogo aderisce all'Appello ma purtroppo non può essere a Roma per la presentazione ufficiale.

L'Europa oltre i confini

24/09/2001 -  Anonymous User

Il discorso del Sindaco di Roma Walter Veltroni in occasione della presentazione dell'Appello "L'Europa oltre i confini".

L'adesione di Margherita Cogo, Presidente della Giunta Regionale del Trentino - Alto Adige

24/09/2001 -  Anonymous User

Pubblichiamo l'adesione di Margherita Cogo alla presentazione a Roma presso il Campidoglio dell'Appello "L'Europa oltre i confini"

Bosnia: aumenta il numero dei minori abbandonati

22/09/2001 -  Anonymous User

Non si conosce l'esatto numero dei ragazzi abbandonati in questi ultimi anni, ma è certo che questo numero sia aumentato. La situazione è preoccupante sia nella Federazione sia in Republika Srpska, dove il problema della sistemazione dei nuovi orfani e dei bambini abbandonati è alquanto grave.
In Bosnia Erzegovina la gestione degli orfanotrofi è a carico degli uffici di assistenza sociale, che versano in condizioni economiche molto precarie "Solo quest'anno abbiamo accolto 35 nuovi orfani, ma per fortuna 25 sono già usciti, alcuni sono tornati a vivere nella propria famiglia, mentre altri sono stati adottati" ha dichiarato Amil Zelic, direttore della Casa dei bambini - sinonimo di orfanotrofio - "Bjelave" di Sarajevo, che in questo momento accoglie 60 ragazzi.
Anche a Banja Luka, città principale della Republika Srpska, la Casa dei bambini "Rada Vranjesevic" accoglie un alto numero di minori. "Tra i 120 minori attualmente accolti vi sono sia neonati che ragazzi di 17 anni, di tutte le nazionalità" informa Danilo Pirjanac - direttore del centro di accoglienza "ed alcuni di loro vivono tra queste mura da prima della guerra". Danilo Pirjanac ha sottolineato che i problemi economici sono tanti, innanzitutto legati al fatto che i comuni di provenienza dei ragazzi sono obbligati a pagarne il soggiorno presso l'orfanotrofio che li ospita, e che con la politica fiscale attuale - male organizzata - il funzionamento delle strutture di accoglienza è pessimo.
"Non è migliore nemmeno la situazione dell'orfanotrofio di Tuzla" ha aggiunto la direttrice Avdija Hercegovac "che offre ospitalità a 33 minori per la maggior parte neonati abbandonati per la strada o provenienti dalla Clinica della città".
Nella zona della Bosanska Krajina, vengono abbandonati una media di due neonati al mese, che poi vengono trasferiti al cosiddetto "Dom" di Kulen Vakuf . Come informa il direttore di questo centro, Admir Ljescanin, i 60 bambini accolti nel Dom hanno tutti meno di 5 anni di età. Al compimento del quinto anno di età i bambini vengono trasferiti all'Orfanotrofio di Sanski Most oppure ad altri orfanotrofi decentrati.. Rispetto alle cause di una percentuale così alta di abbandoni, emerge che tra le partorienti vi sono molte minorenni e donne che hanno subito uno stupro. Nei primi nove mesi del 2001 i ragazzi adottati sono stati 40, ma purtroppo quelli nuovi sono di numero ben superiore a coloro che trovano una famiglia adottiva. I centri sociali non riescono a risolvere i molteplici problemi finanziari e ultimamente è alquanto diminuito il numero delle organizzazioni umanitarie che li sostenevano. Ecco perché con la trasmissione "Humana Televizija" emessa il 14 settembre dalla televisione di Stato, è stato lanciato un appello a tutti i cittadini affinché diano il proprio contributo in aiuto a tutti gli orfanotrofi della Bosnia Erzegovina.

Croazia: timori e reazioni sui fatti di New York e Washington

22/09/2001 -  Anonymous User

Mentre si cominciano a sondare le reazioni della popolazione croata ai fatti di New York, sul Vecernji list del 15 settembre vengono riportati i messaggi di cordoglio espressi dal Presidente Mesic e dal Presidente del Parlamento croato Tomcic alla popolazione americana, in un incontro avvenuto presso la sede dell'Associazione del'amicizia americano-croata. Come riportato dal quotidiano Vecernji list del 18 settembre, è stato effettuato un sondaggio per valutare l'opinione pubblica rispetto alle conseguenze e ai timori legati all'attacco terroristico di New York e Washington. In base ai dati emersi da un'inchiesta telefonica, l'80% della popolazione croata crede che ci sarà una vendetta americana, il 15% pensa che ciò non avverrà, e solo una piccola percentuale degli intervistati non ha espresso opinione in merito. Rispetto alla domanda sulla pericolosità delle fazioni terroristiche, piu' della metà della popolazione (51%) è convinta che Osama Bin Laden possiede armi nucleari. Durante un convegno tenutosi a Varazdinske Toplice, il Primo Ministro Ivica Racan ha dichiarato che una questione centrale è il controllo del corridoio europeo di sicurezza, nel quale la Croazia occupa una posizione strategica (Vecernji list, 16 settembre). Solo pochi giorni dopo lo stesso Racan ha nuovamente sottolineato il problema, dichiarando che in un contesto dove il prevedibile peggioramento della situazione richiede un sistema di sicurezza forte, per la Croazia è essenziale essere inserita all'interno dei confini di controllo che l'Unione Europea sta costituendo attorno a sé (Slobodna Dalmacija, 18 settembre). Continua Racan ribadendo che è quindi assolutamente neccessario mantenere ottime relazioni con paesi confinanti come Slovenia, Italia ed Ungheria, intensificando la lotta contro il terrorismo locale. Il presidente della Repubblica Stipe Mesic ha inoltre annunciato che nei prossimi giorni verrà reso pubblico il progetto di realizzazione di una coordinamento internazionale antiterroristico, grazie al quale la Croazia potrebbe maggiormente difendersi dal pericolo del terrorismo internazionale. Il progetto non prevede l'impegno delle forze armate croate fuori dai confini nazionali. (Vecernji list, 20 settembre).

Croazia: costo della vita in progressiva crescita

21/09/2001 -  Anonymous User

Secondo gli ultimi dati dell'Istituto Nazionale croato di statistica, in agosto nel paese i prezzi sono cresciuti dell'1,8% rispetto a luglio, dato che porterebbe l'inflazione annua nel 2001 al 21,8%. Si tratta di una differenza enorme se confrontata all'inflazione rilevata tra luglio 2000 e luglio 2001, che era soltanto del 5,8%. Nell'ultimo mese, mentre i prezzi dei generi alimentari sono diminuiti (-0,1%), quelli dei servizi sono cresciuti in modo drammatico (8,6%). Principale responsabile è la Telecom croata, che secondo i dati forniti ha aumentato le tariffe delle telefonate del 103,8% (Vecernji list, 11.9). Sul quotidiano Jutarnji list del 12 settembre vengono riportate le iniziative intraprese dalle associazioni per la difesa dei consumatori. Il coordinamento di tali associazioni valuta che gli aumenti menzionati sono in realtà superiori rispetto ai dati statistici pubblicati, e insiste affinché venga abolito il monopolio della Hrvatska Telekom.Rispetto alla situazione economica, vengono fatte valutazioni anche da parte dell'Unione degli studenti di Zagabria, secondo cui la qualità della vita degli studenti si trova in una condizione di drammatica regressione (Slobodna Dalmacija, 10 settembre). Secondo le dichiarazioni dei portavoce dell'Unione, il principale responsabile degli ultimi aumenti dei prezzi dei servizi per studenti - dalle mense agli alloggi - è il Ministro della scienza e della tecnologia, Hrvoje Kraljevic. L'Unione degli studenti conclude anche che se la tendenza attuale si dovesse protrarre, la possibilità di accedere agli studi superiori diverrebbe prerogativa dei pochi studenti abbienti.
Nel frattempo, presso il Sabor (parlamento) è in discussione la nuova legge relativa all'assistenza sanitaria statale, che prevede l'annullamento di molte prestazioni mediche attualmente gratuite. Si prevede che con il nuovo anno i pazienti dovranno compartecipare alle spese in una misura variabile tra il 20 e l'80% del costo del servizio, mentre restano gratuiti solo pochi servizi rivolti a bambini, studenti e donne in stato interessante.

Macedonia: nuova missione NATO

20/09/2001 -  Anonymous User

È iniziato oggi il dibattito parlamentare per accettare le modifiche costituzionali, dopo che l'incontro di ieri è saltato per la mancanza del numero legale. I lavori per la ratifica dell'accordo di pace dello scorso 13 agosto procedono lentamente. Ieri è stata l'assenza dei membri della VMRO-DMPNE a far slittare l'incontro ad oggi. La ratifica del piano di pace doveva essere il requisito per dare il via alla fase conclusiva della operazione di raccolta delle armi dei guerriglieri albanesi.
La missione NATO ha deciso invece di procedere ugualmente alla attuazione della terza ed ultima fase dell'operazione "raccolto essenziale". Dopodiché una forza ridotta di uomini dovranno rimanere di stanza in Macedonia con il compito di sorvegliare e proteggere gli osservatori internazionali presenti sul territorio. La richiesta di una continuazione della missione, con un contingente ridotto di uomini, è stata inviata ufficialmente dal presidente Trajkovski alla NATO. L'attuale missione denominata "Essential Harvest" si concluderà il 26 settembre prossimo, poi seguiranno circa 10-14 giorni necessari alla smobilitazione ed al ridispiegamento delle forze. Da parte della NATO non ci sono ancora informazioni riguardo le dimensioni del contingente che rimarrà in Macedonia e non è ancora chiaro da chi sarà composto. Buona parte dei soldati britannici, che componevano il nucleo centrale della forza dislocata in Macedonia, sono pronti a partire per il Golfo per prendere parte alla operazione "giustizia infinita" lanciata dagli Stati Uniti. Potrebbe essere un comando tedesco a sostituire quello britannico, mentre è data per scontata la partecipazione italiana alla nuova missione. I piani per la nuova missione verranno deciso dal Consiglio Atlantico nelle prossime sedute del 26-27 settembre a Napoli.

Macedonia: sviluppi della missione NATO e aiuti italiani

19/09/2001 -  Anonymous User

La situazione in Macedonia appare ancora tutt'altro che stabile. La forza NATO impegnata nell'operazione"Essential harvest", ovvero di raccolta delle armi dei guerriglieri albanesi, è giunta alla fase conclusiva del suo lavoro. Due terzi delle armi sono state raccolte fino ad ora e la missione dovrebbe continuare il suo mandato fino al 26 settembre, data prevista appunto per la conclusione delle operazioni di raccolta degli armamenti. Un'interruzione dei lavori della forza NATO sono seguiti alla constatazione delle mancanza dell'approvazione da parte del Parlamento macedone delle riforme costituzionali, che prevedono un ampliamento dei diritti della comunità albanese. Ieri la Commissione affari costituzionali del parlamento macedone ha iniziato la discussione sugli emendamenti contenuti nel piano di pace. Una forte riluttanza proviene dalle file del partito di governo VMRO-DPMNE del leader Georgievski. Quest'ultimo era fino a ieri contrario anche alla presenza di una piccola componente di militari della forza atlantica, invocata dal leader della guerriglia albanese Ali Ahmeti, al fine di sorvegliare la situazione dopo il termine della "raccolta essenziale".Tuttavia sembra che dopo "il gesto di immediata solidarietà mostrato dall'Italia con la decisione di stanziare alla Macedonia un'assistenza finanziaria di urgenza del valore di 4 milioni di dollari, che si aggiungeranno ai già inviati 1,5 milioni di $" (MIA, 19-9) e la conferma che l'Italia parteciperà alla conferenza dei donatori per la Macedonia il prossimo 15 ottobre, anche il più duro Georgievski sembra aver ammorbidito la sua ferma risoluzione circa l'interruzione della missione NATO a "raccolto" concluso.
L'incontro di ieri tra Georgievski e il ministro degli esteri Ilinka Mitreva, con i ministri della difesa e degli esteri italiani, Martino e Ruggiero, sembra infatti che abbia offerto l'opportunità di avanzare una richiesta anche da parte del governo macedone di una nuova missione NATO, limitata però ad assicurare la protezione degli osservatori europei presenti nella regione. Secondo quanto riportato dall'Ansa, le autorità macedoni hanno comunicato ai ministri italiani di essere pronti ad inoltrare una richiesta di questo tipo al segretario generale della NATO George Robertson. Secondo fonti macedoni si tratterebbe di una piccola forza di circa 350 uomini della KFOR. Tuttavia il gruppo di contatto per la ex Jugoslavia, durante una riunione informale tenutasi ieri a Berlino pur riconoscendo la necessità di una estensione della missione NATO, non ha ancora deciso se il proseguimento della missione verrà condotto dalla KFOR, come vorrebbe il governo macedone, oppure da un contingente ridotto della task force attualmente impiegata nella operazione "Essential Harvest". Una riunione dei paesi NATO si terrà appena il presidente Trajkovski chiederà formalmente e ufficialmente un'estensione della missione.

RFY: 'Le donne possono ancora farcela'

19/09/2001 -  Anonymous User

Il meccanismo della partecipazione delle donne nella politica e nel potere si è mosso lentamente e ancora non mostra dei risultati spettacolari. Però, esso rappresenta un passo avanti rispetto le condizioni che ci sono state nel nostro paese fin adesso- questa è stata la conclusione della conferenza stampa di ieri dal titolo "Zene to i dalje mogu" (Le donne possono ancora farcela), che è stata fatta dal Gruppo di lavoro per i poli del Patto di stabilità per l'Europa sud-orientale.-Le ricerche dell'opinione pubblica hanno dimostrato che i giovani e le donne hanno smosso il corpo elettivo assopito alle elezioni dell'anno scorso, e con ciò hanno contribuito anche ai cambiamenti democratici da noi attesi da tanto tempo. Sebbene abbiamo fatto tanto e abbiamo ricevuto alcune eccellenti funzioni di potere, il punto raggiunto è ancora lontano dalle nostre capacità e dalle nostre mete- ha detto Sonja Lokar, la presidentessa del Gruppo di lavoro per i poli del Patto di stabilità per l'Europa sud-orientale. Lo scopo del prossimo passo di questo gruppo è che le donne in modo pensato ed organizzato incorporino i propri interessi nelle leggi esistenti di modo che possano assicurarsi innanzitutto una miglior posizione economica nella società. Per ottenere ciò è necessaria una collaborazione costante e sincronizzata fra le organizzazioni non governative femminili e le donne che sono in politica, che, benché fosse stato accordato con i 14 membri della DOS, non hanno occupato il 30% di posti nel nostro Parlamento.
- Il Gruppo di lavoro per i poli del patto di stabilità per l'Europa sud-orientale contribuirà come ha fatto finora al miglioramento della collocazione delle donne e alla loro integrazione in tutti i settori sociali ed economici locali, con diversi programmi e campagne che verranno sostenuti anche dal governo italiano- ha detto Tanja Ignjatovic, la coordinatrice delle organizzazioni non governative.

New York vista dai Balcani

18/09/2001 -  Anonymous User

L'11 settembre visto dall'altra sponda dell'Adriatico. Una cronaca a più voci attraverso le corrispondenze dei nostri collaboratori, tra orrore popolare, sdegno ufficiale, timori per l'economia e qualche nascosto apprezzamento.